Hguain, un gol per il secondo posto, due per il record, tre per la storia

"Nino non aver paura, di tirare un calcio di rigore, non è mica da questi particolari che si giudica un giocatore", De Gregori ci aveva visto lungo. Più lungo sicuramente di chi, dopo quel rigore calciato alto all'ultima giornata con la Lazio e la qualificazione sfumata alla Champions League, aveva decretato la sua fine e il suo fallimento calcistico a Napoli. La mancanza al gran ballo europeo e il ridimensionamento che sembrava profilarsi per il Napoli erano elementi che concorrevano ad allontanare il cannoniere argentino dall'Italia. Si diceva che Sarri volesse una squadra operaia, senza prime donne. Ma lo stesso allenatore ci tenne a precisare che i campioni, se ci sono, bisogna tenerseli stretti e motivarli meglio possibile. Si trova subito l'intesa vincente tra i due. All'attaccante non mancano gli stimoli, anzi, ha un'incredibile voglia di riscatto. Come tutta la squadra ha qualche problema nelle primissime giornate(anche se realizza 2 gol nella prima al San Paolo contro la Sampdoria), ma alla quarta giornata con la Lazio mette a segno una doppietta da centravanti puro e comincia la sua marcia serrata a suon di gol. Diventa il centro della squadra: la manovra parte da lui e finisce con lui; riesce ad aprire spazi e a regalare assist ai compagni(come in una delle più belle partite del Napoli contro il Milan), e più spesso sentenzia i portieri avversari con un lampo improvviso, risolvendo gare complicate col guizzo da fuoriclasse. Quando arriva l'Inter capolista a domicilio, fa esplodere il San Paolo offrendogli, con una doppietta, lo scalpo dei nerazzurri e la testa della classifica.
Segna con una continuità impressionante e fa il vuoto nella classifica cannonieri. Il Napoli a lui si affida prima per stare davanti alla Juve e poi, dopo la sconfitta nello scontro diretto, per rimanergli in scia. Ci riesce, fino a quando, contro l'Udinese,  non perde la pazienza e si scaglia contro l'arbitro: il Napoli perde 3-1 e la Juve si allontana; Higuain viene squalificato per 4 giornate, poi ridotte a 3. Ormai quando torna è troppo tardi per riagganciare i bianconeri, ma è in tempo per proteggere i suoi dall'attacco alla seconda posizione della Roma. in più potrebbe coronare una stagione stellare con la conquista di un record prestigioso: Gunnar Nordhal, attaccante svedese del Milan, nella stagione 1949/50 realizzò il record di gol, imbattuto ancor oggi, di gol segnati in un campionato di serie A a 20 squadre, 35. La stagione di Higuain è ancor più sensazionale se si pensa che dagli anni '60 solo lui e Toni sono riusciti a superare quota 30 gol in un singolo campionato. "Prese un pallone che sembrava stregato, accanto al piede rimaneva incollato, entrò nell'area e tirò senza guardare, ed il portiere lo fece passare"; sì, forse il Principe ci aveva visto più lungo di tutti.

Commenti