Il nostro amico Eric

Quando vieni a sapere che una leggenda come Eric Cantona compie oggi 50 anni non puoi non fermarti a pensare e a sorridere. Che tu sia tifoso del Marsiglia o del Lione, dello United o del Liverpool, della Francia o dell'Inghilterra, o di qualunque altra squadra, al cospetto di monsieur the King non puoi che applaudire e aprire il cassetto dei ricordi: che l'abbiate visto giocare dal vivo, in tv, o se avete potuto solo intuire la magia del numero 7 con telegiornali o video sul web,  poco importa. Nessun amante del calcio riesce a restare impassibile a quel colletto alzato.
Francese di nascita ma inglese d'adozione, eredita dalla sua città natale (Marsiglia) un temperamento esuberante e fuori dalle righe; nonni italiani e catalani per il ragazzo che comincia la sua scalata dalle giovanili dell'Auxerre. Dopo aver girato mezza Francia, nel 1992 approda al Leeds con il quale vince il titolo nazionale, dopo aver rifiutato un secondo provino con lo Sheffield (un insulto per Cantona).
Il resto è storia, se non leggenda: Sir Alex lo vuole a tutti i costi e nello stesso 1992, a novembre, firma per la maglia che lo proietterà nell'Olimpo del calcio.
Segna e fa segnare il nuovo 7 del Manchester United, che in 5 anni non vince il campionato solo l'anno della squalifica: come tutti sapranno, Eric passerà una notte in carcere e subirà una squalifica di nove mesi per aver colpito un tifoso del Crystal Palace col famoso calcio di Kung-fu.
E' proprio in queste situazioni che un personaggio unico come the King mostra tutta la sua personalità: qualche giorno dopo l'episodio, tacciò i giornalisti con una frase ormai famosissima: "Quando i gabbiani seguono il peschereccio è perchè pensano che verranno buttate in mare delle sardine."
Ferguson è troppo innamorato dell'attaccante per lasciarlo partire, come pretendeva la società; Eric tornerà per vincere le ultime due Premier della sua carriera, da assoluto protagonista, prima di annunciare il suo ritiro-shock a soli 30 anni. Segna e fa anche sognare visto che conduce da capitano il Manchester alla mitica vittoria in finale di FA cup contro i rivali del Liverpool, segnando l'1-0 della vittoria, uno dei suoi gol più famosi.
Dirigente, attore, burbero, in pochi anni Cantona è riuscito a legarsi indissolubilmente con il suo Manchester, tanto da diventare uno tra i calciatori più amati dai suoi tifosi, che lo hanno eletto a icona al pari di Best e Charlton. Ancora oggi il suo nome echeggia ad Old Trafford, come simbolo di un calcio vero, fatto di bandiere ed eroi, di sogni e sudore, non di soldi e di mode. Gli inglesi sono particolarmente legati a questi ideali, ma in qualsiasi parte del mondo viviate o siate nati, se vedete qualche giovane calciatore correre con un colletto alzato, non farete che pensare al re dell'Old Trafford.
Grazie Eric, e auguri!
A cura di Gabriele Santese
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