Juve, la vittoria del gruppo

"Bisogna che tutto cambi perché nulla muti". Il mantra, di gattopardiana memoria, è stato fruttuosamente recepito dalla dirigenza della Juve in estate. E così via Pirlo, Tevez e Vidal e dentro diversi giovani  per ripartire con un nuovo ciclo. La squadra sembra risentirne perché manca di esperienza e determinazione. Ma proprio nel momenti più buio della stagione, il capitano Buffon, insieme ad Evra, dopo la sconfitta col Sassuolo, lanciano un messaggio chiaro a tutti i giocatori: chi vuole stare alla Juve, deve meritarsi questa maglia pesante. Qui è la svolta. Dalla vittoria all'ultimo secondo nel derby, al pareggio contro il Bologna ci sono 15 vittorie consecutive. Ma soprattutto nel corso di queste, i campioni d'Italia acquisiscono sempre più certezze:ci sono sofferte vittorie in trasferta a Empoli o Modena, e grandi prestazioni corali a Udine o Verona; lo Juventus Stadium, poi, è un fortino insuperabile per le varie rivali.
 L'ultima, e più importante nella serie delle vittorie consecutive, è proprio il Napoli capolista che capitola negli ultimi minuti grazie al gol di Zaza. Questa è la vera ricchezza dei bianconeri:se Dybala diventa un leader tecnico, Bonucci un difensore di livello europeo e anche Pogba risulta sempre più decisivo, mai come quest'anno lo scudetto è anche di chi, subentrando dalla panchina, può far cambiare il destino della partita. I vari Cuadrado, Morata, Alex Sandro consentono ad Allegri di variare il tema tattico del match e volgerlo a proprio favore. Recuperata la testa della classifica la marcia prosegue con la sicurezza di chi sa gestire il vantaggio e le proprie forze. La difesa diventa impenetrabile, Buffon conquista il record di imbattibilità e, quando il Napoli comincia a perdere colpi, piazza l'allungo decisivo. Mandzukic segna gol pesanti, e la Juve passa nella Milano rossonera e a Firenze negli ultimi tornanti pericolosi del campionato. La vittoria con la Fiorentina, combinata col successo della Roma contro il Napoli, dà matematicamente lo scudetto alla Juve con 3 giornate di anticipo.
 Il 32°, il quinto consecutivo. Un'impresa di una portata storica difficilmente apprezzabile nell'immediato; tanto più se si considera che la vittoria è arrivata al termine di una cavalcata esaltante contro un Napoli anch'esso molto forte. Inoltre questa stagione ha valorizzato alcuni giocatori che saranno autentici gioielli nelle prossime stagioni. La rosa da che sembrava impoverita tecnicamente, potenzialmente ora sembra più forte. Altro successo della dirigenza, un successo ottenuto cambiando pelle ma non mutando sostanza, un successo da Juve.

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