Sinisa Mihajovic era impaziente di rimettersi in gioco. La sfortunata stagione del Milan non ha intaccato il suo carattere né il suo appeal. E così non è stato difficile trovare una società ambiziosa che gli affidasse la panchina. Anche il Torino non ha vissuto una stagione felicissima. Partita con molte aspettative, vista la rosa giovane e di qualità,
la squadra granata non è riuscita a mantenere le promesse. Ventura non ha mai cambiato modo di giocare e così il campionato è scivolato rapidamente nell'anonimato. Poche buone prestazioni, molte partite scialbe e noiose, appuntamenti coi derby falliti: così si è capito che un ciclo era finito. E dopo i doverosi ringraziamenti a Ventura, il presidente Cairo si è messo all'opera per cercare un tecnico all'altezza. Si è dunque puntato con decisione su Milajlovic. Il tecnico serbo avrà a sua disposizione molti giocatori di ottime prospettive. Rispetto a Ventura è meno ossessionato dalla tattica e cerca di dare alle sue squadre un gioco brillante ed offensivo. Caratteristiche che ben si sposano con l'attuale Torino. Ci sarà un probabile ritorno alla difesa a 4 con la speranza di mantenere tutti i titolari, da Maksimovic e Glik al centro a Bruno Peres sull'esterno. A centrocampo spazio agli azzurrini Benassi e Baselli che hanno fatto intravedere grandi potenzialità nella stagione appena trascorsa. Parla italiano anche l'attacco che sarà sicuramente affidato ad Andrea Belotti, che per numero di gol nel 2016 è stato secondo solo ad Higuain. Di colpi in entrata ancora non se ne parla, ma Mihajlovic ha indicato almeno due giocatori che conosce bene: uno è Kucka, allenato al Milan, dove era in prestito da Genoa, che porterebbe muscoli a centrocampo; l'altro, ma è molto più difficile è Eder che alla Sampdoria con Mihajlovic ha vissuto la sua migliore stagione della carriera. Con Belotti formerebbe una coppia d'attacco di altissimo livello. Sicuramente però ci sarà tutta la grinta del serbo, leone in gabbia tutto quest'anno. Che vuole tornare a ruggire.
la squadra granata non è riuscita a mantenere le promesse. Ventura non ha mai cambiato modo di giocare e così il campionato è scivolato rapidamente nell'anonimato. Poche buone prestazioni, molte partite scialbe e noiose, appuntamenti coi derby falliti: così si è capito che un ciclo era finito. E dopo i doverosi ringraziamenti a Ventura, il presidente Cairo si è messo all'opera per cercare un tecnico all'altezza. Si è dunque puntato con decisione su Milajlovic. Il tecnico serbo avrà a sua disposizione molti giocatori di ottime prospettive. Rispetto a Ventura è meno ossessionato dalla tattica e cerca di dare alle sue squadre un gioco brillante ed offensivo. Caratteristiche che ben si sposano con l'attuale Torino. Ci sarà un probabile ritorno alla difesa a 4 con la speranza di mantenere tutti i titolari, da Maksimovic e Glik al centro a Bruno Peres sull'esterno. A centrocampo spazio agli azzurrini Benassi e Baselli che hanno fatto intravedere grandi potenzialità nella stagione appena trascorsa. Parla italiano anche l'attacco che sarà sicuramente affidato ad Andrea Belotti, che per numero di gol nel 2016 è stato secondo solo ad Higuain. Di colpi in entrata ancora non se ne parla, ma Mihajlovic ha indicato almeno due giocatori che conosce bene: uno è Kucka, allenato al Milan, dove era in prestito da Genoa, che porterebbe muscoli a centrocampo; l'altro, ma è molto più difficile è Eder che alla Sampdoria con Mihajlovic ha vissuto la sua migliore stagione della carriera. Con Belotti formerebbe una coppia d'attacco di altissimo livello. Sicuramente però ci sarà tutta la grinta del serbo, leone in gabbia tutto quest'anno. Che vuole tornare a ruggire.
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