Euro 2016, il vantaggio di essere primi

Ci siamo, ora si fa sul serio. Chiusi i gironi di Euro 2016, possiamo guardare al tabellone degli ottavi. 
Parte sinistra: Svizzera-Polonia, Galles-Irlanda del Nord, Croazia-Portogallo e Ungheria-Belgio.
Parte destra: Francia-Irlanda, Germania-Slovacchia, Italia-Spagna e Inghilterra-Islanda.
No, nessuno scherzo, gli accoppiamenti sono proprio questi. Per farla breve, l'enorme differenza di livello tra la parte sinistra e destra permetterà ad una squadra non favorita all'inzio di arrivare in finale.
Belgio o Portogallo forse,oppure la Croazia che si sta rivelando molto più solida delle altre due. Se i ragazzi di Wilmots erano ben visti da molti opinionisti e non solo, la partita con l'Italia persa 2-0 ha dimostrato che manca maturità e personalità ad una compagine molto giovane ma tecnica. Ora le chance di arrivare in fondo sono alte, visto che già agli ottavi vedremo Croazia-Portogallo. La squadra di CR7 si è tenuta a galla grazie al ripescaggio delle migliori terze e difficilmente riuscirà a superare i biancorossi a meno di prestazioni sontuose del talento del Real. A qualificarsi seconda davanti ai lusitani è invece la sorpresa Islanda che, manco a dirlo, è finita invece nel girone di ferro.
Sembra essere un po' questa la tendenza: meglio arrivare dietro per avere un percorso più facile. Vallo a chiedere a Conte a cui, primo con la sua Italia al girone, toccherà affrontare la Spagna per un super-match che nelle edizioni precedenti era capitata nei quarti prima e in finale poi. L'esito delle due sfide lo conosciamo tutti. Forse era meglio piazzarsi dietro ai fiamminghi allora, ci sarebbe toccata la più agevole Ungheria, o quanto meno non staremmo rievocando i fantasmi giallo-rossi del recente passato. E poi? Chissà, se questa squadra di "cagnacci" avesse eliminato i magiari ecco un'autostrada per la finale; l'unica squadra all'altezza sarebbe potuta essere la Croazia, cabala a parte. Anche riuscire a giocarsi la semifinale o la finalissima sarebbe stato un bel traguardo per gli azzuri. Ma è inutile pensare a ciò che poteva essere, quindi cerchiamo di assorbire la grinta del nostro Ct. Il nostro lavoro è informare ed analizzare, perciò merita dare una rapida occhiata al nostro "cortiletto" di destra. Si parte con la Francia, chiaramente, che ha pescato un'Irlanda qualificata terza ma capace di battere l'Italia (non l'Italia B, visto che "non c'è un noi e un loro"). Dovrebbe superare l'ostacolo anche la Germania campione del mondo, mentre per lo scontro isolano tra Inglesi e Islandesi è difficile fare pronostici. L'Islanda viaggia sulle ali dell'entusiasmo e della novità, e può contare sull'8% della sua popolazione totale pronta a urlare e incitare ad ogni azione. Gli inglesi hanno, come al solito, una squadra di grande qualità e, come al solito, non sembrano essere competitivi più di tanto. Questo eterno dilemma ci disarma da anni: una formazione che ha potuto contare su Terry, Ferdinand, Beckham, Lampard, Rooney e Gerrard negli ultimi anni come può non aver raggiunto mai almeno una finale? Sarà colpa della Premier che logora i calciatori?
Meglio guardare in casa propria. L'incubo ispanico spaventa più che mai, eppure in campo la selezione di Del Bosque non ha dimostrato di essere imbattibile. Dopotutto, gli spagnoli vengono da un'eliminazione ai gironi al mondiale brasiliano, proprio come noi. Hanno comunque vinto le due edizioni precendenti degli europei ed il caro vecchio "difendi e riparti" italiano è geneticamente impotente di fronte ad un calcio teso a schiacciare, aprire difese e nascondere palloni per 90 minuti. Non c'è scelta, se l'Italia vuole percorrere la lunga strada per l'improbabile finale dei non quotati, e di mezzo ci saranno Germania e Francia, deve giocare a calcio, per rompere il tabù e lo stereotipo.
It's the long way to the top...

A cura di Gabriele Santese
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