Italia per sfatare il tabù spagnolo

Finale anticipata, anticipata condanna a morte; la si chiami come la si vuole, ma certo Italia-Spagna è un ottavo di finale di lusso. Il tabellone, dalla composizione sbilanciata frutto di incastri a dir poco machiavellici, si è divertito a proporre la sfida tra le due finaliste della passata edizione. Gli spagnoli, in realtà, si sono complicati il percorso, perdendo negli ultimi minuti contro la Croazia e arrivando secondi nel girone.
La classica arroganza iberica, però, non è stata scalfita. Del resto, il loro gioco è uguale a sé stesso da molto tempo reso possibile ad una generazione di talenti dalla tecnica purissima. Eppure qualche crepa la si intravede: sia in difesa dove a un traballante De Gea si sono aggiunte le prestazioni al di sotto dei loro standard di Pique e Ramos, sia in attacco dove spesso, pur tenendo a lungo la palla, non si è arrivati alla conclusione. Iniesta è l'uomo di maggior talento e uno dei pochi fuoriclasse che sta confermando le attese a questo Europeo. Inoltre le furie rosse sono consapevoli del grado di difficoltà della sfida. Basta ripensare alle parole proprio di Pique che già dopo la prima partita disse che se l'Italia fa l'Italia(come contro il Belgio), può arrivare fino in fondo. Gli ha fatto eco anche Morata che, tornato al Real ha avuto parole lusinghiere per i suoi ex compagni di squadra. In casa azzurra, invece, c'è un cauto ottimismo, in parte giustificato.
Non sono state tenere le critiche dopo la sconfitta contro l'Irlanda, è vero, ma la fiducia nella nazionale non è venuta meno. Soprattutto perché il gruppo è in primis solido e unito; la partita con la Spagna potrebbe giocarsi in un terreno a noi favorevole: difesa e poi ripartenze. L'organizzazione potrebbe sopperire alle mancanza tecniche dei singoli, gli spazi che gli spagnoli lasciano inevitabilmente potrebbero essere fatali ai nostri avversari. Non ci sarà Candreva, fuori per problemi muscolari, e dentro Florenzi che comunque sa come si giocano le partite importanti, per il resto tutti confermati i titolari. C'è una qualificazione da ottenere, c'è una rivincita da prendersi: la Spagna è la nazionale che negli ultimi due Europei ci ha battuto. Nel 2008 ci fermò ai quarti dopo sfortunati calci di rigore, nel 2012 dominò per 4-0 in finale. Se contiamo la Confederation Cup del 2013, ecco che è stata fatale per ben 3 volte negli ultimi anni. Questa è l'occasione per riscattarsi. Poco importa se poi ci sarà la Germania e ancora dopo la Francia, le imprese si costruiscono un gradino alla volta, per aspera ad astra.
se l'articolo vi è piaciuto seguiteci anche su facebook www.facebook.com/blogspot.incontropiede

Commenti