Padoin, una vita da mediano

"Una vita da mediano, con dei compiti precisi, a coprire certe zone, a giocare generosi". Parole e musica di Luciano Ligabue, soggetto, adattato perfettamente, Simone Padoin. Il centrocampista lascia la Juve dopo 4 anni e mezzo di onorato servizio. 107 presenze e soprattutto 5 scudetti vinti, 2 coppe Italia, 3 supercoppe italiane e una finale di Champions.
Tutti trofei conquistati da gregario, subentrando magari dalla panchina, ricoprendo magari più ruoli, facendosi magari notare poco. Ma provate a chiedere a un tifoso bianconero, come a un suo compagno di squadra(fanno fede le parole con cui Bonucci ha voluto salutarlo) se quei trofei sono anche del ragazzo di Gemona del Friuli. Risponderanno di sì senza dubbio e senza esitazioni. Perché Padoin non è mai stato in prima pagina, ma in un trafiletto laterale,mai in copertina, ma c'è sempre stato. Troppo facile rimanere alla Juve se si ha la genialità di Pirlo, il fiuto del gol di Tevez, i mezzi fisici e la classe di Pogba e Dybala. Molto più difficile è rimanere così a lungo tempo in una grande squadra ben consapevole di non avere qualità eccelse. È difficile rimanere vincendo per così tanto tempo e poter guardare in faccia a testa alta tutti i campioni. È difficile recitare un ruolo da comparsa e ammetterlo; un ruolo per cui serve l'umiltà di capire che non si giocherà spesso e la forza mentale per essere pronto le poche volte che si verrà chiamati in causa. La favola di Padoin è tutta qua. L'abbraccio, sincero, tributatogli dallo stadio dopo il gol contro il Palermo è emblematico.Non ha mai lesinato impegno, determinazione, grinta, non alzando mai la voce. E stride il contrasto con molti giocatori che alla seconda panchina consecutiva si lamentano; dovrebbero tutti prendere esempio. Ma perché proprio Padoin è stato scelto come talismano, tra il serio e il faceto(a cui si è sempre concesso con grande ironia), non solo juventino, ma di un modo di fare calcio pulito e con una punta di romanticismo? "Lo straordinario risiede nel cammino delle persone comuni", scriveva Paulo Coelho, e a volte per essere straordinari basta davvero poco.

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