Europeo in una foto: le lacrime di Srna, combattente vero

Dario Srna è il capitano dello Shakhtar Donestk, ma soprattutto della sua nazionale, la Croazia. In campo è un giocatore che da dà veramente tutto, fino all'ultimo minuto, attingendo fino alle ultime gocce del suo serbatoio. Un trascinatore che vive la partita e la gioca con la scaltra esperienza dei suoi 34 anni. Insomma un punto di riferimento per i compagni, un idolo per i propri tifosi. E così è arrivato in Francia, per il suo, probabilmente, ultimo Europeo, forte di una squadra completa e di grande qualità.

Al termine della prima partita, però, Srna riceve una delle più brutte notizie che potrebbero giungere. Durante Croazia-Turchia, il padre è stato portato via, dopo che lottava da lungo tempo contro una grave malattia. Così, improvvisamente, mentre il figlio difendeva con tanta passione i colori del suo paese. Lo shock è comprensibilmente fortissimo, ma Dario Srna ha dovuto affrontare mille difficoltà e anche se questa tocca un ambito decisamente intimo e privato decide di continuare a giocare e non lasciare il ritiro.  La partita successiva contro la Repubblica Ceca, però, per lui si gioca in un clima particolare. E lo si capisce al momento dell'inno croato, un momento sentito, soprattutto nei paesi balcanici che hanno dovuto lottare, anche molto di recente per conquistarsi un'autonomia nazionale a costo di enormi sacrifici e spargimenti di sangue. L'inno è un momento importante, soprattutto per chi non ha potuto dare mai per scontato il concetto di patria, per chi magari aveva un padre che gli instillava un genuino senso patriottico, un padre che non c'è più. E così Srna si lascia andare durante l'inno, piange, commuovendo tutti. Un pianto da guerriero che sa che il miglior modo per onorare il padre, è quello di giocare e dare tutto, come al solito. Srna lascia indietro tutti i pensieri tristi e dolorosi e fa uno splendido Europeo. Solo la sfortuna bloccherà la Croazia contro il Portogallo negli ottavi di finale, in una partita decisa ai supplementari in maniera rocambolesca e certo immeritata. Ma il capitano ha lasciato un'immagine di sé che difficilmente dimenticheremo e di cui difficilmente non potrà andare orgoglioso chi lo segue ora con occhi diversi, ma con lo stesso bonario spirito paterno.

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