La stagione che verrà: Juve, preso Pjaca

Quando al 105' della partita tra Croazia e Portogallo, Marco Pjaca ha cominciato a seminare il panico nella difesa lusitana più di qualcuno si è chiesto dove fosse stato per tutti i tempi regolamentari nei quali la sua nazionale aveva stentato. Talento brillante e lucidato alla perfezione in questi Europei dove, pur giocando poco, ha fatto vedere qualità purissime, dopo diverse settimane in cui veniva accostato a turno a tutte le maggiori squadre italiane, ecco che sbarca a Torino, sponda bianconera.
Ancora una volta Paratici, braccio destro di Marotta, ha concluso l'affare anticipando il Napoli che offriva meno garanzie dal punto di vista tecnico e il Milan che ha una situazione di mercato bloccata sino all'arrivo dei nuovi proprietari cinesi. Decisiva inoltre anche la mediazione di Mario Mandzukic, ariete bianconero e compagno di nazionale di Pjaca. Ma facciamo un passo indietro. Classe 1995 esordisce nella prva hrvatska nogometna liga, la massima serie croata, nella stagione 2011-2012 con la Lokomotiva Zagabria dove gioca 3 anni ed esordisce anche a livello europeo, in Europa League. Ma senza dubbio il salto di qualità lo fa passando nella Dinamo Zagabria nel 2014, squadra dominatrice in patria e che sforna talenti a ripetizione, buon ultimi quelli di Kovacic e Hailovic. In due stagioni mette insieme ben 91 presenze e 28 gol, conquistandosi un posto per Euro 2016. Già nel giro della nazionale dal suo esordio nel 2014, dopo aver segnato il primo gol in biancorosso nella tonda vittoria contro il San Marino a giugno, gli Europei sono la prima grande competizione tra i grandi. Qua Pjaca entra in campo contro la Turchia nel finale(rilevando proprio Mandzukic), ma sono soprattutto i 90 minuti giocati in Croazia-Spagna a farlo notare: dribbling a ripetizione con cui mette alla frusta la difesa delle furie rosse. Nello sfortunato ottavo col Portogallo prova a ripetersi, ma il tempo a sua disposizione è veramente limitato, dato che entra solo nel secondo tempo supplementare. Avrà però modo di rifarsi in bianconero. Esterno veloce, eccelle nel dribbling e nello stop di palla.
Ama partire da sinistra per poter rientrare con il destro e calciare in porta. Inoltre rispetto a molte ali guizzanti è fisicamente più dotato, visto che è alto ben 1,86. Nel modulo attuale della Juve sicuramente deve adattarsi in un ruolo non suo: potrebbe fare la seconda punta alle spalle del centravanti, ma anche lui stesso la prima punta in grado di puntare la porta o aprire spazi ai compagni. Ma il suo habitat è certo la fascia: l'impressione è che nel 3-5-2 costretto a coprire tutta quanta la corsia sarebbe sprecato; ma, come Cuadrado, potrebbe fornire ad Allegri varianti tattiche importanti. Sicuramente partirà come riserva, ma questo ragazzo ha il futuro dalla sua.


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