La stagione che verrà: Roma e Lazio, olandesi alla riscossa

Mai come quest'anno per Roma e Lazio è il classico periodo di vacche magre. Sulla sponda giallorossa del Tevere si recrimina ancora per la partenza di Pjanic ai diretti rivali della Juve e si è in apprensione per le nubi apparse sul futuro di pilastri come Manolas(che ha problemi nel rinnovo dei contratto); su quella biancoceleste non va meglio: sono state vissute situazioni decisamente kafkiane con il rifiuto di Bielsa a Lotito e il frettoloso ritorno di Inzaghi che ha scontentato anche la Salernitana.

Ci sono dunque pochi motivi per sorridere, anche se alcune buone notizie forse vengono sottovalutate. Nei rispettivi ritiri sono infatti tornati a correre e sudare due giocatori che sono mancati nella passata stagione e che in quella che arriverà saranno utilissimi. Parliamo di Strootman e De Vrij, accomunati dall'origine olandese e aninati dalla medesima voglia di ripartire. Il centrocampista della Roma è quello che ha affrontato il calvario più lungo: dalla rottura del legamento crociato in quel di Napoli nel febbraio del 2014 ha giocato con il contagocce contando solo 12 presenze nell'ultimo biennio. Ricadute e successivi problemi hanno prolungato la convalescenza privando la tifoseria di un idolo assoluto per il piglio autoritario messo in campo e la squadra di un pilastro essenziale nel centrocampo. Ora con la partenza di Pjanic sarà lui a prendere in mano le chiavi del gioco e formare con De Rossi una coppia che unisce tecnica, ma anche molta quantità, schermo difensivo di una squadra votata al gioco d'attacco con tanti trequartisti che potranno esimersi da uno sfiancante lavoro di copertura per esprimere le loro qualità in avanti; da Perotti a Salah a El Shaarawi potranno giovarsi del rientro di Strootman. Così come sarà fondamentale riportare al centro della difesa Stefan De Vrij. Il giovane centrale si era fatto male nello scorso novembre al ginocchio subendo un intervento in artroscopia che lo ha tenuto lontano dai campi di gioco per il prosieguo del campionato. E i risultati si sono visti: la retroguardia biancoceleste è rimasta senza guida con Hoedt e Mauricio spaesati e Bisevac che, arrivato a gennaio, dopo un inizio incoraggiante ha fatto vedere tutti i suoi limiti. Ora De Vrij torna a prendersi quel posto da titolare  che gli spetta. A 24 anni riesce già a organizzare la difesa con personalità e intelligenza tipica olandese. Senso dell'anticipo, velocità e capacità nella lettura del gioco completano il quadro delle sue principali caratteristiche. Ora la società proverà ad affiancargli Jardel, centrale del Benfica, ma solo a cifre ragionevoli. Intanto lui rimarrà come punto fermo. Non basta questo, certo, a far sognare i tifosi, ma può essere un'ottima base.
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