La nuova serie A: tutti dietro alla Juve

Il periodo di sosta estiva, accorciato dagli Europei che ci hanno tenuto compagnia sino al 10 luglio e ravvivato da colpi da capogiro, è finalmente agli sgoccioli. La serie A si appresta a ricominciare e pur bistrattata e criticata, anche quest'anno offre spunti interessanti grazie alle tante novità.

I campioni d'Italia: la Juve allunga il gap

È scontato sottolinearlo, i bianconeri hanno rinforzato ulteriormente la squadra. È emblematico della potenza della vecchia signora gli acquisti di Pjanic e Higuain, i giocatori di punta di Roma e Napoli.
Allegri ha dichiarato che vincere il sesto scudetto consecutivo sarebbe impresa leggendaria, aggiungendo che il binomio miglior difesa e capocannoniere dello scorso campionato è micidiale. Sulla carta non c'è storia perché all'ossatura consolidata si aggiungono Pjaca, Dani Alves e Benatia finanziati dalla generosa cessione di Pogba. L'unico rivale sembra essere proprio la Juve stessa che potrebbe essere concentrata sulla Champions, obiettivo concreto, al di là delle dichiarazioni di facciata.

Le dirette inseguitrici: Roma e Napoli alla ricerca di equilibri

Da diversi anni stabilmente nell'elite del calcio italiano, a capitolini e partenopei è sempre mancato, per svariate ragioni, il salto di qualità. L'incognita dei partenopei è chi raccoglierà l'eredità di gol di Higuain. La certezza è in panchina. Maurizio Sarri ha costruito una squadra che gioca a memoria e parte del merito per la stagione record del Pipita è sua. La coppia offensiva Milik-Gabbiadini è interessante e di sicuro avvenire; Zielinski, Giaccherini e Tonelli più di semplici alternative ai titolari.
Diverso è il discorso per la Roma che in estate ha visto l'ennesima rivoluzione difensiva con Manolas ,unico vecchio baluardo, che verrà affiancato da Vermalen, Fazio e Juan Jesus. Ma anche qui l'allenatore può essere il valore aggiunto. Spalletti sa cosa serve alla sua squadra e ha l'esperienza per gestire e cambiare le carte in tavola, anche in corso d'opera. Con diversi interpreti ha scelto la continuità tattica con la sua prima esperienza capitolina: inserimenti senza palla, velocità sulle fasce, grande qualità sulla trequarti. Nainggolan, El Sharaawi e Perotti possono esaltarsi. Totti che vuole chiudere in bellezza la carriera, Dzeko in cerca di riscatto: ci si aspetta una squadra frizzante e competitiva. Forse partirà più nell'ombra rispetto agli ultimi anni. E questo, visto l'ambiente giallorosso, non può che essere un bene. Più staccata appare la Fiorentina che ha mantenuto tutti i pilastri(al netto della corte romanista per Borja Valero, per cui saranno determinanti i preliminari di Champions) e puntellato la squadra con esperienza e quantità.

Le milanesi: la tormentata estate meneghina

All'ombra del Duomo, l'estate è stata certamente tormentata. Il surreale rapporto da separati in casa tra Mancini e la società si è concluso con le dimissioni del tecnico iesino in colpevole ritardo. Spazio ora a De Boer e a diversi volti nuovi. Candreva e Ansaldi sono importanti frecce all'arco del nuovo allenatore, ma soprattutto Banega è il centrocampista di qualità che tanto è mancato ai nerazzurri l'anno scorso. La definizione della trattativa per il passaggio di proprietà del Milan si è invece conclusa troppo tardi per permettere a Galliani di operare sul mercato. Si punta tutto allora sul mutuo rilancio insieme a Montella e su un paio di scommesse come il difensore Gomez e il bomber dell'ultimo campionato cadetto, Gianluca Lapadula. Al momento attuale, però, non sembrano esserci i presupposti per migliorare il settimo posto dell'ultima stagione.

Le mine vaganti: Sassuolo al banco di prova, Torino possibile sorpresa

I neroverdi sono attesi a un banco di prova importante. Al momento in cui scriviamo il preliminare di Europa League è ancora da giocarsi. In caso di passaggio del turno sarà interessante la gestione del doppio impegno; in caso contrario si proverà a rimanere nella parte alta della classifica. Squadra dalle ottime potenzialità che fa della continuità l'arma determinante. Le cessioni di Sansone e Vrsaljiko non sembrano aver intaccato un'organizzazione capillare e che ha portato altri giovani su cui puntare, Sensi su tutti. Sfumato Bielsa, la Lazio ha richiamato in fretta Simone Inzaghi. Pe ricucire coi propri tifosi servirò più di qualche vittoria. Il ritorno di De Vrij può essere decisivo, gli acquisti di Wallace e Immobile completano la rosa, aspettando il sostituto di Candreva.
Mihajlovic con il Torino punta invece a diventare la sorpresa del campionato. Ljajic è in cerca di rilancio e può diventare un leader dei granata, un mix di esperienza e gioventù, di tecnica e combattività. In questa categoria poniamo anche Bologna e Cagliari. I felsinei con Donandoni hanno avuto la grana Diawara, ma anche due innesti come Nagy e Krejici che hanno un futuro assicurato. Gli isolani hanno mantenuto i protagonisti della scorsa cavalcata, aggiungendo giocatori d'esperienza come Padoin, Bruno Alves e Isla; giocare in Sardegna non sarà facile per nessuno

La lotta salvezza: equilibri sottilissimi

Tante squadre verranno coinvolte nella bagarre per evitare gli ultimi posti in campionato. Le genovesi partono leggermente avanti, ma come si è visto lo scorso anno, nulla è scontato. L'Atalanta riparte da Gasperini e Paloschi, anche se ha salutato il centrocampo che aveva fatto molto bene in passato(Cigarini e De Roon), il Chievo continua con Maran provando a togliersi qualche soddisfazione in più. Anche se perde pezzi importanti come Tonelli, Zielinski e Paredes, l'Empoli prova a rimanere sopra la linea di galleggiamento affiancando Gilardino a Maccarone e scommettendo su Tello, scuola Juve di sicuro avvenire. Il Palermo rischia dopo aver perso Vazquez e Gilardino. Speranze affidate ai giovani dell'ottima primavera(La Gumina e Bentivegna su tutti), così come l'Udinese che non potrà neanche più contare sul capitano Di Natale. Le neopromosse Pescara e Crotone appaiono distanti e le prime indiziate alla retrocessione. Ma nel calcio, si sa, niente è scontato. E ci sono equilibri sottilissimi.

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