Roma, per la Champions si deciderà tutto all'Olimpico

Discorso qualificazione rimandato al ritorno dell'Olimpico per la Roma di Spalletti che impatta col Porto 1-1 al do Dragao.
La partita parte subito forte con entrambe le squadre settate in modalità offensiva. La Roma domina gran parte del primo tempo, pur rischiando qualcosa, e trova il vantaggio su calcio d'angolo grazie all'autogol di Felipe al 21' di gioco.
La situazione precipita nei minuti successivi, col secondo giallo a Vermaelen in pochi minuti, rimediato per stoppare un'azione potenzialmente da gol, facilitata dal suo stesso malposizionamento rispetto alla linea dei difensori. 
Al 41' dunque Roma in dieci e comincia l'agonia. Fuori Perotti dentro Palmieri, e il secondo tempo diventa pura sofferenza. Sempre sugli sviluppi di un corner, Kuipers (gara perfetta) è costretto a fischiare il rigore per i lusitani, causa tocco di mano del terzino subentrato, peraltro dopo aver già annullato un gol ai biancoblu per netto fuorigioco.
Dal dischetto non sbaglia Silva, e la successiva mezzora è una lotta senza quartiere tra le formazioni, tra momenti di bel calcio e molti interventi duri. Alla fine la Roma riesce a strappare il pareggio con rete, che è un risultato ottimo in vista del ritorno. 
Se dal punto di vista della personalità l'esame è superato, fisicamente i giallorossi sono sembrati in evidente ritardo di condizione rispetto alla squadra di Espirito Santo.
Bene Salah, non male neanche Dzeko che ha corso molto ma non è stato ben rifornito di palloni dal centrocampo; male Strootman e Florenzi, Vermaelen (o più in generale la fase difensiva); in ritardo ancora anche Naingollan.
Tra i subentrati male Emerson e benissimo Paredes; Allison è stato efficace anche se non pulito. 
Spalletti si è detto soddisfatto ai microfoni, eppure è mancato qualcosa; e intanto si aspetta Peres, pronto per la gara di martedì in casa.

A cura di Gabriele Santese
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