Italia, si comincia con una sconfitta, ma la strada è ancora lunga

La fotografia della nuova nazionale è ancora sgranata; l'obbiettivo non è ancora stato messo a fuoco, ci sono tante imperfezioni ancora da limare e schemi da perfezionare. Però, in alcuni momenti, si sono viste le novità, pregi e difetti del nuovo corso che sarà. Il risultato finale è in fondo bugiardo, una sconfitta meritata, ma dalle proporzioni troppo ampie, favorite da un clima, soprattutto nella ripresa, da calcio d'agosto con ritmo lento e sonnacchioso in cui l'unico obbiettivo era far esordire facce nuove da entrambe le parti.

Pensando all'inizio di gara, però, c'è un po di rammarico per il finale, perché l'Italia comincia bene schiacciando la Francia nel primo quarto d'ora. Qua si sono intravisti abbastanza chiaramente i dettami del nuovo tecnico che in alcuni casi ha estremizzato alcuni temi di gioco cari a Conte. Molto cambi di gioco, quasi ossessivamente con palla che gira in maniera meno compassata, subito a trovare l'uomo libero sulla fascia. Ciò favorisce molto gli esterni, sempre proiettati in avanti, in particolare Candreva che si conferma in un ottimo periodo di forma. Rispetto all'ultimo Europeo nella formazione iniziale sono solo due le novità: Bonaventura impiegato a centrocampo, con discreti risultati, in una posizione dove potrà far spiccare la sua tecnica individuale e Astori al centro della difesa al posto di Bonucci. Solo nella ripresa c'è stato spazio per Donnarumma al posto di Buffon in un simbolico, quanto affascinante, scambio di consegne, Belotti e Verratti.
Ma in quel momento la partita era già sul 1-2 per i transalpini, molto quadrati, con Sidibè e Kurzawa nuova coppi di terzini giovani. La squadra di Deschamps sembra più libera mentalmente dalla pressione di giocare in casa ed è più spigliata. Ma i gol sono arrivati su disattenzioni della nostra retroguardia, in particolare di un Chiellini stranamente distratto. I tre gol sono frutto di sbavature evitabili di uomini non avvezzi a certi tipi di errori, e preoccuparsi sarebbe fuori luogo, data l'efficienza che hanno dimostrato in partite ufficiali. Il gol azzurro porta ancora la firma di Pellè, che evidentemente non ha ancora dimenticato come si segna in Cina. Bella sgroppata di Eder che lascia di sasso Kantè sullo scatto e cross basso per il centravanti che fulmina Mandanda(unico errore di Varane in una partita dove il madridista ha fatto vedere quanto sarà utile alla sua nazionale). Resta quindi l'impressione di una squadra che sta prendendo forma e col tempo capiremo sin dove potrà spingersi.
L'esordio per Conte fu fortunato(vittoria, proprio a Bari), ma fu sfortunato per Lippi, Prandelli e Donadoni, solo per citare i selezionatori più recenti. Qualcuno diventò campione del mondo, altri no; ma questi sono solo numeri
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