La Juve vince ma non convince a Palermo

Vista per voi

Al triplice fischio Allegri più che alzare le braccia al cielo, ha tirato un bel sospiro di sollievo. Sapeva che la vittoria era fondamentale, anche al di là del gioco espresso, e l'aveva detto chiaramente in conferenza stampa. Così tanta sofferenza, però, non era prevista e ci sono alcuni segnali che un allenatore intelligente e acuto come il livornese saprà cogliere per migliorare una squadra forte, ma con alcuni limiti.

La Juve è partita bene nei primi minuti e il doppio centravanti sembrava una scelta azzeccata. Dopo appena tredici secondi la sponda di Mandzukic favoriva il cross di Pjanic per il tiro di Higuain che però si era mal coordinato e l'azione sfumava. Anche il pressing era ben coordinato e molto alto. Il Palermo al contrario ha preferito iniziare aspettando gli avversari nella propria metà campo, ma aggredendo i centrocampisti bianconeri e chiudendo gli spazi agli attaccanti. La partita si incattivisce subito e il direttore di gara è costretto a estrarre ben sei cartellini gialli nel solo primo tempo. Il gioco è di conseguenza spezzettato e gli ospiti perdono idee e mordente. Sorprendono i molti errori tecnici: Pjanic, che dovrebbe dare una scossa qualitativa, si nasconde, Dani Alves si accentra troppo e Khedira non riesce ad inserirsi tra le maglie ben disposte dei rosanero.
Solo un paio di accelerazioni individuali producono pericoli consistenti. Prima c'è un break di Lemina che ruba palla a metà campo e lancia il contropiede bianconero concluso da lui stesso sul portiere, poi è Higuain che si costruisce da solo una palla gol murata da un ottimo intervento di Gonzalez. Allegri inserisce anche Cuadrado per Rugani infortunatosi al ginocchio(da valutare le sue condizioni), ma il primo tempo termina in maniera sonnacchiosa. Ma la ripresa sembra poter sbloccare da subito la situazione di stallo: dopo una prolungata azione bianconera nella metà campo avversaria, Dani Alves tira da lontano e il suo tiro impatta in una sfortunata deviazione di Goldaniga che inganna Posavec. Vantaggio dei campioni d'Italia che però prova a gestire la partita più che chiuderla. I molti errori in fase di palleggio(soprattutto di Lemina) consentono al Palermo di prendere fiducia e crescere in avanti. Mandzukic prova in un paio di occasioni di legittimare il vantaggio ma trova sempre un straordinario Posavec sulla sua strada: prima su una girata al volo di sinistro, poi su un destro a botta sicura su assist di Khedira. Se il croato non è cinico, Higuain non si vede più, anzi è costretto a rincorrere gli avversari che cercano con tutte le energie il gol del pareggio. Alesaami mette cross interessanti che nessuno sfrutta. L'assalto finale contro una Juve stanca(e rimasta in dieci per l'infortunio di Asamoah) si conclude con un nulla di fatto. I bianconeri si sono dimostrati squadra forte perché pur giocando male hanno vinto, gli avversari hanno concluso verso la porta solamente una volta e il portiere dei rosanero è stato il migliore in campo. Ma non  basta assolutamente: c'è bisogno di gioco, di nuove soluzioni e di una forma fisica migliore. Dovrà lavorare Allegri; come dovrà lavorare De Zerbi che ha dato carattere alla sua squadra che però necessita di qualità: ci sono diversi prospetti interessanti e Diamanti si è calato nel ruolo di leader. Ma la sensazione è che potrebbe non bastare in campionato.

Tabellino e pagelle

Palermo 0-1 Juventus: 49' Goldaniga(aut.)
Palermo(3-5-1-1): Posavec 7; Goldaniga 5, Gonzalez 5,5, Cionek 6; Rispoli 5,5, Jajalo 5,5, Chochev 6(82' Hilijemark s.v.), Gazzi 6, Alesaami 6,5; Diamanti 6,5; Balogh 6(60' Nestorovski 5,5); De Zerbi 6,5
Juventus(3-5-2): Buffon 6; Rugani 6(30' Cuadrado 6), Bonucci 6, Barzagli 6,5; Dani Alves 6,5(85' Chiellini s.v.), Khedira 6, Lemina 6, Pjanic 5,5(68' Asamoah 5,5), Alex Sandro 6,5; Higuain 5, Mandzukic 6; Allegri 5,5

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