Vista per voi
Non ha deluso il big match del primo martedì di Champions, che ha visto il PSG ospitare l'Arsenal al Parc de princes. Chi sono stati delusi, al più, sono i due allenatori che non hanno avuto le risposte che volevano dalle loro squadre al debutto in europa; ma quando la tattica manca -si sa- ne gode lo spettacolo.
Sicuramente chi gode di più del risultato è Wenger, sia perchè un pareggio a Parigi è tutto sommato un buon risultato, sia per come si era messa la partita.
Sembrava essere la serata perfetta per Emery, illuso dal gol del matador arrivato dopo appena 45 secondi. Come l'anno scorso, al PSG il primo gol della Champions; ma la serata è lunga. I francesi producono molto, arrivando spesso e con facilità in area avversaria; grande prestazione di Aurier -inarrestabile sulla fascia- e di un Verratti ispiratissimo nei lanci lunghi. Anche Matuidi nell'insolita posizione di esterno sinistro d'attacco sembra in forma, ma le occasioni più ghiotte arrivano sui piedi di Di Maria e Cavani, che si mangia due gol già nel primo tempo. L'Arsenal risente delle scelte sbagliate dell'allenatore: quattro mezze punte in campo dalla mediana in su; ne esce un gioco angusto e confuso, con gli inglesi quasi mai pericolosi e incapaci di dare respiro all'azione. Per sua fortuna Wenger azzecca almeno il portiere Ospina che tiene a galla i londinesi.
Nella ripresa ancora sprecone Cavani che divora di tutto. Poi la svolta: Wenger inserisce finalmente Olivier Giroud, inspiegabilmente in panchina. Appena 15 minuti dopo, l'Arsenal trova il pareggio con Sanchez (decisivo un blocco in area di Giroud). Il PSG paga la più vecchia legge del calcio e si mangia le mani per le tante occasioni mancate. Nel finale c'è anche tempo per la doppia espulsione a seguito di un confronto animato Verratti-Giroud. Emery spreca un'importante possibilità di allungare sui diretti rivali del girone, che ora avranno la possibilità di giocarsi in casa lo scontro diretto per il primo posto.
Tabellino
Paris Saint German 1-1 Arsenal: 1' Cavani, 77' Sanchez
A cura di Gabriele Santese
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