El Cholito affossa la Juve: che Genoa a Marassi

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Un primo tempo così difficilmente a Genova se lo scorderanno. La Juve inciampa a Marassi contro un Genoa maestoso nella prima fraziome di gioco che mette sotto i bianconeri da tutti i punti di vista. Allegri ridisegna la sua squadra viste le molte assenze: punta centrale è ancora Mandzukic con Cuadrado a supporto, mentre in difesa si rivede Benatia e c'è anche Lichtsteiner, stranamente più avanzato di Dani Alves.

Juric invece conferma dal primo minuto el Cholito Giovanni Simeone e punta tutto sull'aggressività. E la scommessa paga dopo pochi minuti: Rigoni intercetta un tentativo di tacco di Bonucci in disimpegno e si invola verso la porta di Buffon che respinge una prima conclusione; Alex Sandro una seconda, ancora Buffom fa un miracolo sulla terza, ma alla fine è proprio Simeone che mette dentro per il vantaggio del grifone. Che viene legittimato in seguito: al netto di un colpo di testa non troppo insidioso di Cuadrado, in campo ci sono solo i rossoblu che sfrecciano soprattutto sulla sinistra con Ocampos e Laxalt mai contenuti da Lichtsteiner e Dani Alves.
Il raddoppio però arriva dalla destra con Lazovic che ubriaca di finte Alex Sandro e mette in mezzo, ancora per la testa di Simeone che proprio non può fallire la sua prima doppietta personale in serie A. Ma i rossoblu non si fermano qua e continuano a macinare gioco contro una Juve in bambola. Su un calcio d'angolo ennesima distrazione difensiva e Rigoni colpisce la traversa, ma trova un goffo intervento di Alex Sandro che commette autogol. Tre reti a zero: un risultato impronosticabile, ma meritatissimo per gli uomini di Juric semplicemente superiori. Per la squadra di Allegri continua a piovere sul bagnato quando Bonucci si ferma e chiede il cambio per un problema al flessore. Il secondo tempo vede però rientrare i bianconeri con un altro spirito. Complice l'abbassamento del Genoa per tirare il fiato dopo un primo tempo tra i migliori della stagione, la Juve prova a riaprire la gara. Imprecisione e sfortuna però impediscono sia a Pjanic, sia a Mandzukic di trovare la rete. Ma ancora Simeone vuole la tripletta personale, ma viene murato da Buffon, uno dei pochissimi a salvarsi negli ospiti. Che addirittura chiudono in 10 per l'infortunio a Dani Alves che si frattura il perone. Pjanic poco dopo però prova a lasciare un barlume di speranza con la sua punizione perfetta all'incrocio dei pali. Ma per la rimonta è troppo tardi .
Vince il Genoa con grande merito e infilgge la terza sconfitta stagionale alla Juventus di Allegri. Probabilmente stanca per gli impegni di coppa contro il Siviglia. Ma ci sono poche giustificazioni per una delle più brutte partite sotto la gestione del tecnico livornese che infatti non cerca scuse. Ora ci sarà un ciclo di partite insidiosissime: Atalanta, Torino e Roma. Sarà difficilissimo portare a casa 9 punti: ma ora la Juve deve dimostrare quello che vale. Juric con questo risultato si iscrive tra le squadre che a buon diritto sognano l'Europa. E si coccola il piccolo Simeone, una realtà già importante

Tabellino

Genoa 3-1 Juventus: 4'-13' Simeone, 28' aut. Alex Sandro, 81' Pjanic

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