Serie A, i migliori 5 difensori

Proseguiamo nella nostra classifiche e ora soffermiamoci sul reparto dei difensori che ha messo in mostra dei talenti niente male anche quest'anno.


5) Stefan De Vrij: a inizio anno lo avevamo indicato come uno dei fattori che sarebbero stati decisivi nella stagione della Lazio. E così si è dimostrato. La stagione saltata quasi per intero a causa di tanti guai fisici non ha intaccato né la sua intelligenza tattica, né la sua qualità difensiva. Stefan De Vrij non è un difensore che salta all'occhio per l'eccessiva vigoria fisica dei propri interventi, ma è un centrale che sbaglia poco o nulla.
Non ruba l'occhio con le sue giocate, ma sa posizionarsi in anticipo per fermare l'avversario e commette il minor numero di falli possibili. Quest'anno ha poi affinato anche le doti da goleador che non gli riconoscevamo: due volte ha infatti mandato la palla in rete. Contro il Chievo a Verona con una bella incornata su calcio piazzato e contro la Sampdoria in casa con un piattone al limite dell'area preciso nell'angolino basso. Un patrimonio sul quale costruire anche la Lazio del futuro.

4) Kalidou Koulibaly: benissimo anche quest'anno il centrale senegalese, anche se la stagione scorsa lo si era notato molto di più per l'eccezionale miglioramento che aveva fatto sotto la guida di Sarri. Questo è stato un anno di perfezionamento. Perfezionamento dei fondamentali e della lettura di gioco. Koulibaly spesso non ha più bisogno di rincorrere l'avversario perché lo anticipa con la testa e lo sovrasta con il fisico. In più ha dovuto saltare diverse partite a cavallo del giro di boa, prima per un problema fisico, e poi per la coppa d'Africa. Ma questa competizione non gli ha prosciugato le forze come accade spesso. Koulibaly è tornato a Napoli e ha ripreso in mano la difesa, come sempre; e come sempre si è dimostrato uno dei difensori più forti del nostro campionato. Ora De Laurentiis dovrà prepararsi a un'altra estate di assalti.

3) Leonardo Bonucci: anche per lui gli assalti ci sono stati, firmati Josep Guardiola, un fine dicitore. Poi la Juve lo ha sempre considerato una colonna inamovibile del progetto bianconero e quindi ha messo il veto a una sua partenza. La malattia del figlio ha complicato ancor di più i suoi pensieri, mettendo delle nuvole, questa volta anche personali e non solo lavorative, sul suo orizzonte. Ma Leonardo Bonucci non ha mai smesso di lottare e si è mostrato forte. Forse anche per le dure prove dovute affrontare in privato questa stagione il difensore juventino si è dimostrato più maturo che mai, limitando al minimo le polemiche e mantenendo sempre alti gli standard. Un solo pomeriggio veramente disastroso, quello di Genova contro il Grifone, e per il resto tutte partite da vero leader insostituibile della difesa. Un neo nella sua stagione c'è pero: la polemica con Allegri sfociata anche nella sua esclusione dall'ottavo di finale di andata contro il Porto. Ma un campione comprende la lezione e torna nei ranghi per remare verso l'obbiettivo comune. Così ha fatto anche Bonucci che anche quest'anno non si è fatto mancare gol pesanti per i suoi. Tra i suoi tre centri figura quello di Udine, per il pareggio juventino, e l'importantissimo e bellissimo gol contro il Napoli in casa che ha sbloccato il big match.
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2) Mattia Caldara: è stata la vera rivelazione di quest'anno. Gasperini dopo le prime partite era in bilico perché aveva fatto pochissimi punti e i bergamaschi si trovavano sul fondo della classifica. Allora decise di mettere al centro della difesa Mattia Caldara, giovanissimo difensore alla prima stagione nella massima serie. Battesimo del fuoco, contro il Napoli, fermato a Bergamo e lasciato a secco.
Mai scelta fu più azzeccata quindi visto che Caldara è stato realmente l'uomo in più dei bergamaschi. Difensore centrale alto ed elegante nei movimenti, ha marcato con grande naturalezza ed efficacia tutti i più forti attaccanti in campionato. A Bergamo Higuain, Belotti, Milik e Dzeko sono rimasti a secco. Perno della retroguardia, ha anche dimostrato di saper comandare il reparto con buona personalità. La Juve si è mossa in anticipo su di lui, prenotandolo per il 2018. Avrà un'altra stagione da giocare a Bergamo, quindi. Per muovere anche i primi passi in Europa. Dove l'Atalanta è arrivata anche grazie ai suoi gol. Molti dei suoi 7 sono stati decisivi come contro Pescara, Napoli(doppietta al San Paolo) e Bologna. Insieme con Andrea Conti, altro talento orobico, hanno costituito un'inaspettata, quanto preziosa, coppia gol.

1) Alex Sandro: giovane e forte, siamo davanti a uno dei migliori terzini sinistri del mondo. E, data l'età, ci rimarrà a lungo. La stagione comincia con un ballottaggio perenne con Patrice Evra. Poi il francese si defila(fino ad andarsene a gennaio) e il brasiliano diventa sempre più il padrone della fascia. Naturalezza di corsa disarmante, puntualità svizzera nell'accompagnare l'azione offensiva e dribbling sempre ficcante. Ma tutto questo non è abbastanza per descrivere le sue migliori qualità.
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C'è anche una grande attenzione alla fase difensiva che fa lievitare il suo livello. Allegri lo ha istruito bene e ora possiede un terzino completo  devastante su quella fascia. Tre gol e 4 assist per lui, una costante spina nel fianco per gli avversari; nella seconda parte dell'anno è stato più di qualche volta riservato per mantenerlo fresco in ottica Champions League, dove ha giocato benissimo. Ma nelle partite importanti di serie A, Allegri non ne ha mai fatto a meno.

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