Under 21 a caccia della storia

Parte domani l'Europeo di calcio under 21, e gli azzurrini sono al loro appuntamento con la storia. Sull'onda lunga dell'entusiasmo creato da un'altra nazionale giovanile, l'under 20, l'under 21 vuole far ancora emozionare gli italiani e dimostrare sul campo, come si dice da più parti, che questa è una delle migliori nazionali giovanili di sempre.

In effetti il talento c'è, in tutti i settori, e non solo tra gli undici titolari. Rispetto al recente passato, infatti, c'è un tasso qualitativo e di esperienza, anche in serie A, notevolmente maggiore. La nazionale del 2013, pur infarcita di talento in avanti con i vari Insigne, Saponara e Immobile arrivò a un'insperata finale dove però mostrò le sue lacune contro una Spagna composta da giocatori già nel giro dei loro club. Nel 2015 arrivò all'appuntamento una squadra più modesta, soprattutto con giocatori che esplosero l'anno seguente come Belotti o Bernardeschi; risultato: terzi nel girone e fuori al primo turno. Invece questo potrebbe essere l'anno buono, e le carte ci sono tutte.
In primis in porta: i pali saranno ben coperti da Gianluigi Donnarumma, neo maggiorenne, ma già portiere del Milan titolare da quasi due stagioni e al centro di discussioni poco edificanti di mercato, a causa del suo agente Mino Raiola. Lui è il potenziale fenomeno azzurro, ma in caso dovesse essere distratto dalle voci fuori dal campo ecco l'ottimo Cragno, protagonista della cavalcata vincente del Benevento in serie A e Scuffet. La difesa è un reparto fisico e tecnico insieme, un mix vincente e molto interessante. I titolari dovrebbero essere al centro Rugani e Caldara(quest'ultimo in particolare reduce da una stagione sensazionale con l'Atalanta), mentre sulle fasce spazio al talento di Barreca, uno dei più fini prodotti del vivaio granata degli ultimi tempi e Conti, protagonista, insieme a Caldara, delle fortuna della Dea bergamasca. E le buone alternative non mancano: da Calabria del Milan, a Murru del Cagliari, fino ad arrivare agli outsider Biraschi e Ferrari(la prima alternativa al centro comunque). Il reparto che dà però più garanzie, per completezza e profondità, è la mediana. Di Biagio predilige un centrocampo a 3 e così spazio alle geometrie di Gagliardini, alla concretezza di Benassi e alle scorribande di Pellegrini(che con il Lichtenstein ha anche esordito in nazionale maggiore). Ma qua, come abbiamo detto, è veramente difficile scegliere. Infatti oltre ai 3 citati rimangono fuori Locatelli che può comunque essere utile in alcuni frangenti della partita a gara in corso(per tenere palla se si è in vantaggio, con le sue doti di palleggio), Grassi e Cataldi. Ampia scelta anche in attacco dove i mancini detengono il potere.
Dribbling e velocità sono assicurati grazie a Berardi e Bernardeschi che, se in giornata, possono mettere in difficoltà chiunque; al centro poi un corazziere d'eccezione che sa giocare per la squadra: Andrea Petagna. In panchina, pronti a subentrare ecco Garritano e Chiesa, utili anche a dare un po' di equilibrio se necessario, oltre a Cerri, altro centravanti di peso e sostanza.  Il percorso europeo partirà domenica 18 giugno contro la Danimarca, prosegirà il 21 giugno contro la Repubblica Ceca e infine il 24 ci sarà l'ultimo impegno dei gironi contro la Germania(che ha molti dei suoi titolari impegnati in Confederation Cup). Ci sono tutti gli elementi utili per fare un cammino europeo decisamente splendente e per ripetere l'ultimo trionfo azzurro che risale al 2004: quell'anno giocarono e segnarono calciatori del calibro di De Rossi e Gilardino: due anni dopo contribuirono a portare gli azzurri alla magica vittoria del mondiale a Berlino.

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