Prove di maturità

Vista per voi

A circa due mesi dalla Supercoppa italiana, match che ha aperto la stagione di calcio nostrana, Juventus e Lazio tornano a confrontarsi. Ma in un contesto mutato, così come sono mutate le squadre. Nella Torino bianconera i biancocelesti negli ultimi anni hanno fatto enorme fatica.

 D'altro canto però rispetto a due mesi fa anche le squadre sono cambiate anche grazie proprio alla Supercoppa. Al di là dei ritocchi di mercato arrivati dopo la metà di agosto quella vittoria rivelò, anche a sé stessa, una squadra solida e organizzata come la Lazio che scoprì di potersela giocare con tutti. Con le proprie armi. E così Simone Inzaghi recupera Bastos e non cambia modulo: Luis Alberto dietro all'ex di turno Ciro Immobile con Milinkovic a centrocampo e Marusic ormai integrato perfettamente sull'esterno di destra al posto di Basta. Allegri invece con il rientro di Khedira vira sul 4-3-3 che consente maggiore fluidità di manovra a centrocampo rinunciando a Dybala e inserendo Douglas Costa. La Juve riesce così a tenere la Lazio nella propria metà campo grazie a un pressing ben coordinato e una manovra non brillante, ma ordinata. Più del solito almeno con Bentancur non schermato sempre a dovere la Luis Alberto e Mandzukic che sulla fascia sinistra attira palloni perdendolo raramente.
Prova della sua importanza nel sistema juventino è il fatto che i padroni di casa svolgono le azioni più pericolose dalla sua parte. Anche il vantaggio nasce da una sua intuizione con cui libera Asamoah al cross: un traversone da cui nasce poi il gol di Douglas Costa. La Juve non si accontenta però del vantaggio e prova a raddoppiare quanto prima. Prima Higuain ha una sfortuna colossale quando si avventa in pressing su Strakosha e per poco il rimpallo non lo premia con il raddoppio; poi lo stesso portiere albanese si riscatta volando sulla conclusione di Khedira da fuori area. L'intervallo cambia tutto però. O meglio, cambia i primi 10 minuti in cui cambia tutto. La Lazio entra in campo molto più determinata ed è implacabile alla prima vera occasione da gol. Milinkovic e Luis Alberto tagliano la difesa bianconera e lo spagnolo serve un assist perfetto per Immobile che fredda Buffon con un piattone preciso. E poco dopo ancora l'attaccante, ex del match, si infila tra Chiellini e Barzagli prima di essere steso dallo stesso portiere juventino. Rigore ineccepibile che Immobile trasforma ribaltando così il match. E il grande merito della Lazio è quello di riuscire a mantenere il risultato senza dover soffrire più di tanto. Anzi in contropiede gli uomini di Inzaghi sono pericolosissimi con Luis Alberto che orchestra magistralmente ogni ripartenza, Milinkovic che non perde mai un pallone, Immobile che è sempre pronto a rincorrere gli avversari. Allegri cambia le carte in tavola inserendo Bernardeschi e Dybala e passando al 4-2-3-1, ma le forze scarseggiano. Costretti a potersi sfogare solo per vie esterne, i padroni di casa tentano raramente il dribbling per andare a crossare dal fondo e così a Higuain e a Mandzukic(che si accentra progressivamente) i rifornimenti scarseggiano. E quando arrivano non sono ben sfruttati. Il finale è incandescente con Dybala che, come in Supercoppa, prova a ribaltare il destino della gara: prima colpisce un clamoroso palo, poi, a pochi secondi dal triplice fischio, si incarica della battuta di un calcio di rigore fischiato per una sceleratezza in area di rigore di Patric su Bernardeschi. Come 13 giorni fa a Bergamo, però, il talento argentino si fa respingere la conclusione dal portiere e Strakosha, come il connazionale, Berisha, diventa l'eroe della serata.
Se la Supercoppa aveva dato alla Lazio la convinzione di potersela giocare con tutti, questa vittoria a Torino le dà la sicurezza di essere entrata nel circolo delle grandi stabilmente. E lo fa con una sua identità di gioco, i suoi schemi, i suoi trascinatori. Il trio Milinkovic-Immobile-Luis Alberto ha una grande incidenza nelle dinamiche offensive, ma bisogna sottolineare l'abnegazione di tutti gli altri a partire da Lucas Leiva, per finire con Marusic, nei piani della Juve forse l'anello debole che però tale non si è dimostrato. Un'identità di gioco che, infine, stenta ad avere la Juve, impacciata in impostazione, e apparsa senza idee nella ripresa, dopo essere andata in svantaggio. Allegri ha molto lavoro da fare: ottobre è un mese chiave e il primo appuntamento è stato sbagliato.

Tabellino e pagelle


Juventus 1-2 Lazio: 23' Douglas Costa, 47'-54' Immobile
Juventus(4-3-3): Buffon 6,5; Lichtsteiner 5,5(73' Sturaro 5,5), Barzagli 5,5, Chiellini 5,5, Asamoah 6; Matuidi 6,5, Bentancur 5,5, Khedira 6(65' Dybala 5); Douglas Costa 6(54' Bernardeschi 6), Higuain 5, Mandzukic 6,5; Allegri 5
Lazio(3-5-2): Strakosha 7,5; Bastos 6,5, De Vrij 6, Radu 6,5; Marusic 6,5, Parolo 6,5, Lucas Leiva 7, Milinkovic 7, Lulic 6(84' Patric 5); Luis Alberto 7(27' Nani 6), Immobile 8(76' Caicedo 6); Inzaghi 7

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